Per il pubblico

  • Immagine di un anziano sorridente che allena le braccia utilizzando un pesetto
    L’allettamento peggiora la salute della muscolatura: strategie per evitarlo durante l’ospedalizzazione

    L’allettamento e l’inattività fisica che si associano all’ospedalizzazione o alla malattia, rappresentano una minaccia importante per i muscoli e per la loro funzione.

    L’inattività fisica durante l’ospedalizzazione viene generalmente considerata come una normale esperienza per i pazienti, ma chiaramente essa contribuisce ad una serie di esiti negativi per la salute, inclusa la riduzione delle capacità di svolgere le attività di vita quotidiane e l’aumentato rischio di nuove ospedalizzazioni.

  • Una vita sedentaria annulla gli effetti di una regolare attività fisica

    Lo stile di vita sedentario si associa a numerose conseguenze negative per la salute tra cui perfino la morte prematura. Una vita sedentaria non solo peggiora le conseguenze di salute relativa alla mancanza di una sufficiente attività fisica, ma può contribuire all’insorgenza di ulteriori conseguenze dannose per la salute.

    Sono numerosi i benefici legati all’attività fisica, anche negli anziani, tuttavia proprio in questa popolazione la maggior parte del tempo viene passato seduti.

  • immagine che comprende una mela, la quale rimanda al concetto di alimentazione sana, e delle scarpe da ginnastica e pesetti che rimandano al concetto di attività fisica
    Il ruolo dell’esercizio fisico e dell’alimentazione nella prevenzione della sarcopenia

    Per sarcopenia s’intende la perdita di forza e di massa muscolare scheletrica (i muscoli che collegano le ossa e le articolazioni) che accompagna l’invecchiamento. Questa condizione si sviluppa lentamente e progressivamente nel corso degli anni, fino a diventare un importante causa della disabilità negli anziani.

    I meccanismi che conducono alla sarcopenia non sono stati chiariti del tutto.

  • I benefici del consumo di uova negli anziani a rischio di sarcopenia

    Numerosi studi suggeriscono che la riduzione del consumo di proteine negli anziani può contribuire all’insorgenza di sarcopenia (ovvero la perdita di massa e forza muscolare che accompagnano l’invecchiamento). Pertanto, aumentare la quantità di proteine assunte ai pasti, può rappresentare una strategia utile sia per prevenire la sarcopenia nei soggetti che stanno invecchiando, sia essere un ‘opzione di trattamento nelle persone anziane affette da fragilità. In questo articolo sono riportati i benefici associati al consumo di uova.

  • Gli esercizi per migliorare la forza sono un modo semplice ed efficace per contrastare la perdita muscolare negli anziani e ridurre il rischio di perdere la propria indipendenza

    E’ ben documentato che l’inattività fisica promuove la perdita di massa e di forza muscolare, ovvero promuove l’insorgenza della sarcopenia e l’aumento della perdita d’indipendenza nelle persone anziane. Numerosi studi hanno confermato che negli anziani gli esercizi per allenare la forza sono un modo efficace per migliorare, oltre che la forza, la massa muscolare, l’equilibrio e la resistenza. Qui sono riportate le raccomandazioni dell’ American College of Sport Medicine (ACMS) per allenare la forza negli anziani.

  • Una dieta sana può proteggere gli anziani dalla fragilità

    Una dieta ricca in olio d’oliva, verdura, patate, legumi, pesce azzurro, pasta e carne, sembra essere utile nel contrastare l’insorgenza della fragilità negli anziani.
    Uno studio spagnolo condotto su 1872 persone viventi a domicilio, di età maggiore uguale a 60 anni, ha studiato la correlazione tra le abitudini alimentari e l’insorgenza di fragilità.
    Dall’analisi delle abitudini alimentari dei soggetti partecipanti allo studio si sono individuati 2 principali schemi alimentari: il primo definito “prudente” caratterizzato da un elevato apporto di olio di oliva, verdure, patate, legumi, pesce azzurro, pasta e carne; mentre il secondo chiamato “occidentalizzato” era caratterizzato da un elevato apporto di pane raffinato, prodotti caseari interi, carni rosse e lavorate, ed una bassa assunzione di cereali integrali, frutta, latticini a basso contenuto di grassi e verdura. Negli anziani lo schema alimentare “occidentalizzato” si è dimostrato in relazione diretta con alcuni componenti legati alla fragilità, mentre lo schema alimentare definito “prudente” sembra avere un ruolo protettivo verso l’insorgenza della fragilità.