Per i professionisti sanitari

La sarcopenia è un fattore di rischio indipendente di disfagia negli anziani ospedalizzati

Maeda e J. Akagi

Geriatr Gerontol Int. 2016;16(4):515-21

In questo articolo si indaga la prevalenza di disfagia tra i pazienti affetti da sarcopenia, e l’associazione tra queste due condizioni.

Su 224 anziani, la prevalenza di sarcopenia e disfagia era rispettivamente del 76.8% e 30.0%, inoltre si è visto che la sarcopenia è un fattore di rischio indipendente di disfagia negli anziani. 

Il consumo di frutta e verdura ed il rischio di fragilità: un’analisi dose-risposta di 3 coorti prospettiche di anziani residenti in comunità

E. García-Esquinas, B. Rahi, K. Peres, et al.

Am J Clin Nutr. 2016;104(1):132-42

In questo studio si è esaminata l’associazione tra il consumo di frutta e verdura ed il rischio di fragilità negli anziani.

Tra gli anziani residenti in comunità, il consumo di frutta e verdura era associato ad un minore rischio di fragilità a breve termine, l’associazione più forte si otteneva consumando 3 porzioni di frutta al giorno e 2 di verdura.

Valutazione della fragilità fisica nelle donne anziane: Una semplificazione può essere raggiunta senza la perdita di validità della misurazione della sindrome?

Q.L. Xue, J. Tian, L.P. Fried, et al.

Am J Epidemiol. 2016;183(11):1037-44

Esistono diversi fenotipi utilizzati come strumenti di caratterizzazione clinica della fragilità. Sebbene ci siano studi riguardo la comparabilità e l’efficacia di diverse semplificazioni ed approssimazioni dei fenotipi di fragilità esistenti per la predizione del rischio di fragilità, non ci sono studi che abbiano valutato la stabilità della caratterizzazione clinica raggiunta.

I risultati ottenuti mostrano che non vi è un numero di criteri utilizzati per caratterizzare i fenotipi di fragilità (PFPs) ma piuttosto combinazioni di criteri specifici che predicono i rischi di outcome avversi. Ci sono contesti clinicamente importanti dove PFPs semplificati non possono essere utilizzati in modo intercambiabile.

Prestazioni motorie e attività fisica come predittori di cadute per livello di fragilità, negli anziani residenti in comunità: Applicazioni di tecnologia indossabile

M.J. Mohler, C.S. Wendel, R.E. Taylor-Piliae, et al.

Gerontology. 2016;62(6):654-664

Questo studio è volto a valutare come misurazioni della deambulazione, dell’equilibrio e dell’attività fisica derivanti da strumenti indossabili basati su sensori, possano essere predittive di cadute future, in anziani residenti in comunità.

I risultati ottenuti suggeriscono che i predittori indipendenti di cadute dipendono dallo stato di fragilità. Tra i parametri derivanti dai sensori, il deficit d’equilibrio, la lunghezza percorsa solitamente, e brevi periodi di permanenza in piedi erano i predittori più sensibili di cadute future sia nei soggetti pre-fragili che nei fragili. I problemi di deambulazione non erano predittori significativi di cadute future nel caso dei soggetti fragili.

Funzione neuromuscolare in diverse fasi della sarcopenia

T. Morat, K.J. Gilmore e C.L. Rice

Exp Gerontol. 2016;81:28-36.

In questo studio si applicano gli strumenti di screening sviluppati dal Gruppo di Lavoro Europeo sulla Sarcopenia (EWGSOP) su soggetti con più di 65 anni di età. Inoltre sono stati testati indici della funzione neuromuscolare derivanti da analisi in laboratorio.

Tutti i soggetti studiati sono stati categorizzati in una delle tre fasi della sarcopenia (pre-sarcopenia, sarcopenia, sarcopenia grave) sulla base della velocità dell’andatura, della forza di presa della mano e della massa muscolare. I test di laboratorio hanno trovato differenze nella funzione neuromuscolare tra i tre gruppi, tali differenze supportano lo schema di distinzione della sarcopenia in tre fasi e contribuiscono ad illustrare alcuni fattori chiave che possono spiegare le differenze delle capacità funzionali.

Apporto di macronutrienti e incidenza di fragilità negli anziani: uno studio prospettico di coorte

H. Sandoval-Insausti, R.F. Pérez-Tasigchana, E. López-García, et al.

J Gerontol A Biol Sci Med Sci.2016;71(10):1329-34

Questo studio esamina l’associazione tra l’apporto proteico e l’apporto di altri macronutrienti, con il rischio di fragilità negli anziani.

Gli autori hanno concluso che l’apporto di proteine totali, proteine animali e di acidi grassi mono insaturi era inversamente associato alla fragilità incidente. Pertanto promuovere l’assunzione di questi nutrienti può ridurre la fragilità.  

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