Per i professionisti sanitari

Attività fisica, massa muscolare, forza della gamba determinata dall’accelerometro in anziani residenti in comunità

Y.C. Foong, N. Chherawala, D. Aitken, et al.

J Cachexia Sarcopenia Muscle. 2016;7(3):275-83

L’obiettivo di questo studio è quello di descrivere, in anziani che vivono a domicilio, la relazione tra l’attività fisica (PA), massa muscolare e forza ridotta negli arti inferiori determinata dall’accelerometro.

Utilizzando la tecnologia dell’accelerometro, sia la quantità che l’intensità di PA determinata, presentavano una relazione dose-risposta indipendente con la percentuale di massa magra e la forza degli arti inferiori, con un largo effetto per l’attività fisica vigorosa. Il tempo impiegato in attività sedentarie era si associava negativamente alla percentuale di massa magra, ma non era associato alla forza degli arti inferiori. Il magnitudo dell’associazione tra PA e percentuale di massa magra si riduceva con l’età.

Fattori di richio e prevalenza di sarcopenia tra gli anziani di residenze per anziani

H. E. Senior, T. R. Henwood, E. M. Beller, et al.

Maturitas. 2015; 82: 418–423

La sarcopenia è definita come progressiva perdita di massa e di funzione muscolare con conseguenze significative per gli anziani sulla salute e sulla disabilità. Questo studio è volto a valutare la prevalenza ed i fattori di rischio di sarcopenia tra anziani ospiti di residenze per anziani, mediante l’uso dei criteri dell’ EWGSOP.

Effetto della supplementazione a base vitamina D e di proteine del siero arricchite con leucina, sulle misure di sarcopenia negli anziani, lo studio PROVIDE: uno studio clinico a doppio cieco placebo randomizzato controllato

J.M. Bauer, S. Verlaan, I. Bautmans, et al.

J Am Med Dir Assoc 2015;16:740-747

Questo studio clinico è di tipo multicentrico a doppio cieco, randomizzato, controllato con 2 gruppi in parallelo di 380 anziani sarcopenici indipendenti. L’obiettivo è quello di testare l’ipotesi secondo la quale i supplementi nutrizionali assunti per via orale possano migliorare la condizione di  sarcopenia.

Dallo studio emerge che la supplementazione nutrizionale migliora la massa muscolare e la funzione degli arti inferiori, e che quindi può dare dei benefici nei pazienti geriatrici.

Combinazione di interventi nutrizionali, cognitivi e di attività fisica per invertire la condizione di fragilità negli anziani: Uno studio randomizzato controllato

T. P. Ng, L. Feng, M. Nyunt, et al.

Am J Med. 2015;128:1225-1236.e1

Questo studio vuole analizzare la reversibilità della condizione di fragilità in 246 anziani fragili e pre-fragili residenti in comunità, a Singapore (età media: 70 anni). I partecipanti sono stati assegnati, in modo casuale, a 5 interventi dalla durata di 6 mesi: supplementazione nutrizionale, allenamento fisico, allenamento cognitivo, combinazione di trattamenti e cura usuale.

A 0, 3, 6 e 12 mesi si è valutato il punteggio di fragilità, l’indice di massa corporea, la forza d’estensione del ginocchio, la velocità dell’andamento, l’energia/vitalità, il livello fisico e gli esiti secondari (dipendenza nelle attività di vita quotidiana, ospedalizzazione e cadute).

Qualità di vita e componenti fisiche associate alla sarcopenia: lo studio SarcoPhAge

C. Beaudart, J.Y .Reginster, J. Petermans, et al.

Experimental Gerontology. 2015;69: 103–110

Il progetto SarcoPhAge è uno studio longitudinale in atto che studia una popolazione anziana residente in comunità, con l’obiettivo di valutare la prevalenza di sarcopenia e i suoi componenti clinici utilizzando l’algoritmo diagnostico sviluppato dal gruppo di lavoro europeo sulla sarcopenia negli anziani (EWGSOP).

Gli autori hanno concluso che la sarcopenia sembra essere associata con componenti cliniche nocive ( ad esempio la fragilità e la polifarmacoterapia) rendendo questa sindrome geriatrica un vero e proprio problema di sanità pubblica. 

Polifarmacoterapia e fragilità: prevalenza, relazione ed impatto sulla mortalità in un campione di 2350 anziani francesi

M. Herr, J.M. Robine, J. Pinot, et al.

Pharmacoepidemiology and drug safety. 2015;24(6):637-46

La polifarmacoterapia è associata a numerosi esiti negativi, come l’interazione farmaco-farmaco e la mortalità. Gli anziani fragili presentano numerose condizioni croniche e pertanto possono essere a rischio di polifarmacoterapia.

 In questo studio trasversale di popolazione, si valuta la prevalenza della polifarmacoterapia e della fragilità al fine di esaminarne l’associazione e  stabilire il loro effetto indipendente e combinato sulla mortalità in un campione di 2350 anziani Francesi, con età maggiore uguale a 70 anni.

 Questo studio enfatizza l’importanza dell’effetto combinato della polifarmacoterapia e della fragilità sul rischio di morte negli anziani.  

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