Una vita sedentaria annulla gli effetti di una regolare attività fisica

Lo stile di vita sedentario si associa a numerose conseguenze negative per la salute tra cui perfino la morte prematura. Una vita sedentaria non solo peggiora le conseguenze di salute relativa alla mancanza di una sufficiente attività fisica, ma può contribuire all’insorgenza di ulteriori conseguenze dannose per la salute.

Sono numerosi i benefici legati all’attività fisica, anche negli anziani, tuttavia proprio in questa popolazione la maggior parte del tempo viene passato seduti. Un importante studio americano su persone con più di 60 anni ha dimostrato che la presenza di disabilità è legata al tempo passato quotidianamente in modo sedentario. In particolare la probabilità di non riuscire a svolgere le attività di vita quotidiana, come ad esempio lavarsi e vestirsi, aumenta per ogni ora al giorno in cui si è stati seduti.

 Anche nelle persone che svolgevano attività fisica di intensità moderata o vigorosa, in accordo con le raccomandazioni attuali, la presenza di disabilità dipendeva dalle ore passate seduti quotidianamente. Questo vuol dire che anche se si fa attività fisica intensa, ma si passa gran parte della giornata conducendo uno stile di vita sedentario, non viene ridotto il rischio di sviluppare la disabilità. Negli anziani con malattie croniche, con dolore cronico o che già presentano delle disabilità l’obiettivo non dovrebbe essere quello di svolgere attività fisica vigorosa, ma quello di ridurre i comportamenti sedentari, ovvero stare al telefono, guardare la televisione, ascoltare la radio e leggere. Sostituire anche solo 30 minuti al giorno di attività sedentaria con una leggera attività fisica si associa a una migliore salute fisica, questo significa che piccoli cambiamenti nelle proprie abitudini di vita sedentaria possono portare a miglioramenti di salute.

LINK ALL'ARTICOLO ORIGINALE :  Dunlop D.D., Song J., Arnston E.K., et al. “Sedentary time in US older adults associated with disability in activities of daily living independent of physical activity”.  J Phys Act Health, 2015;12(1):93-101.